La Discesa rappresenta per molti ciclisti la fase liberatoria e adrenalinica del giro in bici. Grandi ciclisti, come Savoldelli, sono in grado in discesa di recuperare una quantità di tempo enorme utilizzando la loro abilità di guida in velocità!

Personalmente adoro vivere quei momenti di adrenalina che regalano la velocità e le due ruote!

Ho raccolto alcune osservazioni sulla tecnica di guida in discesa, integrando anche alcune indicazioni che ho ricevuto in un interessantissimo corso di guida sicura in moto.

🚴Rispettare il codice della strada

Effettivamente in alcune discese mantenere le indicazioni del codice della strada è difficile (soprattutto il limite di velocità), tuttavia è fondamentale rispettare le regole di base, ad esempio, cosa molto importante, non andare in prossimità della linea continua: alcuni mezzi di trasporto come camper, camion o autobus, che sulle strade strette, in curva, la oltrepassano, e questo diventa davvero molto pericoloso. Ricordiamoci che in gara la strada è chiusa, nelle uscite normali no!

🚴Sguardo

Il nostro corpo,  e di conseguenza la bici che guidiamo, tende verso la direzione del nostro sguardo. Ecco perché è importante guardare dove devo andare! Ad esempio guardo sempre l’uscita della curva, con lo sguardo alto e vicino alla ruota davanti. Gli pneumatici tengono molto più di quanto immaginiamo, e le asperità della strada le possiamo gestire con la coda dell’occhio e con la sensibilità tattile che arriva dal manubrio. Questo ci permette di adattare la guida pur mantenendo una traiettoria pulita. 

🚴Respiro

La concentrazione spesso ci fa bloccare la respirazione, quasi sempre in apnea inspiratoria. Mantenere la respirazione fluida aiuta ad ossigenare il sangue, ad abbassare la fatica e a mantenere il corpo meno rigido, favorendo l’assorbimento delle asperità e scaricando le articolazioni dai microtraumi da impatto.

🚴Spalle e gomiti

Mantenere le spalle morbide e i gomiti semi rigidi permette di  assorbire meglio le vibrazioni e ad evitare sovraccarichi, soprattutto a livello cervicale.

🚴Posizione in sella

Le Mani le tengo sui comandi in presa bassa (drop): ne guadagna la stabilità, l’ aerodinamicità e il controllo della frenata. Personalmente mi trovo bene con due dita (indice e medio) sulle leve dei freni e le restanti a stringere la piega bassa del manubrio.
Il Peso lo tengo leggermente arretrato, pur restando ben centrato sulla bici. Tenere gli ischi un po’ sollevati e indietro sul sellino mi permette di avere più sensibilità e più controllo della bici in piega
Le Gambe semi-rigide per assorbire le asperità. Trovo molto utile contrarre gli adduttori per portare la parte interna della gamba a contatto con il telaio. Questo mi aiuta a controllare molto meglio la bici. In curva, la gamba interna la tengo flessa con il pedale alzato, mentre la esterna tesa e a contatto con il telaio, mi aiuta a percepire meglio il comportamento della bici.

🚴Frenata

I freni in curva non li tocco, nei limiti del possibile. O meglio, il freno davanti una volta iniziata la curva cerco di dimenticarmelo, in favore dell’utilizzo del freno posteriore. Modulare leggermente la pinzata del freno posteriore ,in curva, aiuta a mantenere o incrementare la piega. Pinzare il freno davanti significherebbe una tendenza ad addrizzare la bici, con conseguente perdita di traiettoria. Le pinzate comunque devono essere molto leggere e attente, per evitare blocchi alla rotazione.

🚴Manutenzione della bici

Importantissimo un controllo periodico dal meccanico per valutare lo stato di usura dei freni, degli pnaumatici e della chiusura dei fissaggi con chiave dinamometrica.

Questi, fondamentalmente sono i punti principali che ho individuato. Spero possano essere utili spunti per una discesa godibile e sicura!