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L’importanza di ridurre la pressione in sella per comfort e salute

Il ciclismo è uno sport meraviglioso. È libertà, avventura, sfida. È la possibilità di coprire lunghe distanze con la sola forza delle proprie gambe, immergendosi nella natura o spingendo al massimo su un percorso di gara. Ma chiunque abbia passato molte ore in sella sa che c’è un aspetto spesso trascurato, ma fondamentale: il comfort.

Troppo spesso ci si concentra su watt, cadenza, chilometri percorsi, e si dimentica che la bicicletta è un’estensione del nostro corpo. Tra tutti i punti di contatto (mani, piedi, bacino) la sella è sicuramente critico. Se la pressione esercitata in questa zona non è correttamente distribuita, possono insorgere fastidi che vanno ben oltre il semplice dolore temporaneo.

Negli ultimi anni, grazie a tecnologie avanzate come i sistemi di pressure mapping, è diventato possibile osservare e misurare in tempo reale come il nostro peso si distribuisce sulla sella. Questi strumenti ci hanno permesso di comprendere meglio i problemi legati alla pressione, di individuarne le cause e soprattutto di trovare soluzioni.

Perché è importante la valutazione della pressione in sella?

Quando ci sediamo sulla sella, una parte significativa del nostro peso grava su aree delicate: le ossa ischiatiche, il perineo, i tessuti molli circostanti e l'apparato genitale esterno. Se questa pressione rimane elevata e costante, possono comparire problemi di vario tipo.

Molti ciclisti conoscono bene la sensazione di intorpidimento o formicolio nella zona perineale, che spesso si manifesta dopo una lunga uscita. Questo fenomeno è dovuto alla compressione dei nervi, in particolare del nervo pudendo, e alla riduzione del flusso sanguigno locale. Studi scientifici hanno dimostrato che una pressione eccessiva prolungata può ridurre la perfusione di ossigeno nei tessuti, creando disagio immediato e, nel lungo termine, possibili danni.

Alcune ricerche hanno persino evidenziato un legame tra pressione in sella e disfunzioni urologiche e genitali, come dolori cronici, difficoltà nella minzione o, nei casi più gravi, disfunzione erettile. Uno studio pubblicato su European Urology ha osservato che certi tipi di sella, soprattutto quelle con struttura lunga e stretta, possono ridurre drasticamente l’ossigenazione peniena durante la pedalata.

Non si tratta quindi solo di comfort: ridurre la pressione in sella significa prendersi cura della propria salute e prevenire problematiche che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita.

Dati alla mano: un esempio reale

Recentemente, abbiamo eseguito due sessioni di misurazione su un ciclista, prima e dopo alcune modifiche all’assetto della bicicletta e alla scelta della sella. I risultati sono stati sorprendenti.

All’inizio, la situazione era piuttosto critica:

  • Pressione media frontale (zona perineale): 285 mbar

  • Pressione media lato sinistro: 220 mbar

  • Pressione media lato destro: 346 mbar

Dopo l’intervento, questi valori sono scesi drasticamente:

  • Frontale: 99 mbar

  • Sinistra: 50 mbar

  • Destra: 62 mbar

Stiamo parlando di una riduzione del 65% nella zona frontale, e addirittura di oltre il 77% e 82% sui lati sinistro e destro.

Questo significa che la sella e la posizione hanno permesso di distribuire meglio il peso, alleggerendo le zone più sensibili e riducendo la pressione prolungata sui tessuti molli.

Perché la pressione media conta più del picco

Quando si parla di pressione in sella, molti pensano subito al valore massimo, il picco. In realtà, ciò che crea la maggior parte dei problemi è la pressione media prolungata.

Il nostro corpo ha una grande capacità di tollerare momenti brevi di pressione elevata, purché seguiti da un rilascio che permetta al sangue di rifluire nei tessuti. È la pressione continua, anche se moderata, che causa danni nel tempo.

Ridurre la pressione media, come mostrato dai nostri dati, ha due benefici principali:

  1. Maggiore comfort immediato: il ciclista percepisce meno dolore e fastidio, riuscendo a pedalare più a lungo senza disagio.

  2. Prevenzione a lungo termine: si riduce il rischio di compressione nervosa cronica, ipossia tissutale e danni ai piccoli vasi sanguigni che possono portare a patologie urologiche e genitali.

In questo senso, la riduzione ottenuta nel caso analizzato è un risultato eccellente: significa che, per la maggior parte del tempo, il ciclista sta seduto in una posizione sicura per i suoi tessuti e nervi.

Cosa dice la scienza

La letteratura scientifica ha confermato più volte la connessione tra la pressione in sella e la salute del ciclista. Una revisione pubblicata su Sports Health nel 2023 ha riassunto decine di studi sul tema, evidenziando come fattori quali il tipo di sella, l’altezza e l’angolo di posizionamento, la postura del ciclista e persino il tipo di pedalata possano influenzare significativamente la pressione e la distribuzione del carico.

Un altro studio, condotto da Carpes e colleghi nel 2009, ha dimostrato che aumentando l’intensità dello sforzo cresce anche la pressione media sulla sella, e che differenti design di sella producono risultati molto diversi. Questo spiega perché in salita o durante sprint intensi molti ciclisti avvertano un peggioramento del comfort.

Anche la differenza tra uomo e donna è stata studiata: la struttura anatomica del bacino femminile, per esempio, richiede selle di larghezza maggiore per distribuire meglio la pressione sulle ossa ischiatiche. Uno studio recente ha mostrato che una sella larga almeno un centimetro in più rispetto alla distanza tra le due tuberosità ischiatiche può migliorare significativamente la distribuzione della pressione nelle donne.

Questi studi confermano che non esiste una soluzione universale. Ogni ciclista ha una conformazione unica, e solo un’analisi personalizzata può portare a risultati ottimali.

Strategie per ridurre la pressione

Ridurre la pressione in sella richiede un approccio a più livelli. Ecco alcune strategie chiave, emerse sia dall’esperienza pratica che dalla ricerca scientifica:

  • Scegliere la sella giusta: una sella con canale centrale o con naso ridotto può diminuire la pressione nella zona perineale. Anche la larghezza è fondamentale: una sella troppo stretta concentra il carico, mentre una troppo larga può interferire con la pedalata.

  • Regolare correttamente l’altezza e l’inclinazione: una sella inclinata leggermente in avanti può ridurre il carico sul perineo, mentre l’altezza deve essere bilanciata per evitare eccessivi spostamenti laterali o pressioni irregolari.

  • Curare la posizione del busto e del manubrio: una postura troppo aggressiva, con busto molto inclinato, tende a spingere il peso in avanti, aumentando la pressione nella zona frontale.

  • Alternare la posizione durante la pedalata: alzarsi sui pedali periodicamente permette di alleviare la pressione e favorire la circolazione.

  • Indossare abbigliamento tecnico adeguato: i fondelli di qualità contribuiscono a distribuire meglio la pressione e ridurre lo sfregamento.

Il valore del monitoraggio continuo

Uno degli aspetti più interessanti della tecnologia moderna è la possibilità di monitorare in modo continuo e preciso ciò che prima si poteva solo intuire. Con un sistema di analisi della pressione, ogni ciclista può vedere in tempo reale come cambia la distribuzione del peso quando modifica la posizione, regola la sella o cambia intensità di pedalata.

Nel caso che abbiamo analizzato, il ciclista ha ottenuto una riduzione drastica delle pressioni medie grazie a regolazioni mirate. Questo dimostra che, con le informazioni giuste, è possibile intervenire in modo scientifico, migliorando sia il comfort che la salute.

Conclusioni: pedalare meglio, pedalare sano

Pedalare non dovrebbe mai essere sinonimo di dolore. Una sella ben regolata e una posizione corretta non sono un lusso, ma una condizione necessaria per proteggere la salute e godersi appieno ogni uscita.

La riduzione significativa delle pressioni medie che abbiamo osservato dimostra che è possibile raggiungere un equilibrio tra performance e benessere. Non solo questo migliora l’esperienza di pedalata, ma riduce anche il rischio di problemi a lungo termine che possono compromettere la qualità della vita.

Investire tempo nella scelta della sella, nella regolazione della bici e nel monitoraggio della pressione non è quindi solo una questione di comfort: è un investimento nella propria salute, un passo fondamentale per continuare a pedalare a lungo, in sicurezza e con piacere.

Perché la bicicletta deve essere libertà, non dolore. E la libertà comincia da una sella che sostiene, non che comprime.


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